Il 16 dicembre 2024 l’Osservatorio delle libere professioni è intervenuto in occasione del Consiglio regionale di Confprofessioni Campania per illustrare i principali risultati emersi dal Rapporto sulle libere professioni in Campania. Il rapporto, giunto nel 2024 alla 6° edizione, fotografa la situazione attuale della categoria nel contesto economico nazionale. L’intervento si è concentrato sulla presentazione, l’analisi e il commento dei principali dati relativi al Mezzogiorno e alla Campania, mettendoli a confronto con quelli delle altre regioni, con la media italiana e con i dati europei.
Differenze Nord-Sud: Pil pro capite e tasso di occupazione
L’analisi dei principali indicatori economici ha messo in evidenza uno degli aspetti più significativi: le differenze strutturali tra il Mezzogiorno e il Centro-Nord Italia. Il Pil pro capite e il tasso di occupazione continuano a mostrare un divario significativo, con il Sud che fatica a tenere il passo con le regioni settentrionali. Infatti, nel 2022 il Pil pro capite del Mezzogiorno è pari a circa 19.500 euro, contro i 37.700 euro del Nord Ovest, ripartizione che registra il valore più elevato. Il divario del Mezzogiorno rispetto al Pil pro capite italiano, che supera i 30.000 euro, è di circa 10.000 euro. In Campania il reddito medio pro capite è pari a 19.314 euro, valore inferiore alla media del Mezzogiorno.
Il ritardo economico del meridione si riflette anche nelle opportunità occupazionali, il Nord si conferma come area più dinamica e attrattiva per i lavoratori. Infatti, anche il tasso di occupazione presenta differenze molto importanti tra il Centro-Nord Italia e il Mezzogiorno. Nel terzo trimestre del 2024, il tasso di occupazione nel Mezzogiorno e in Campania si attesta rispettivamente al 49,6% e al 45,1%, evidenziando che meno di una persona su due risulta occupata. Questi dati sono inferiori di circa 20 punti percentuali rispetto a quelli delle regioni del Nord e del Centro, dove il tasso di occupazione si attesta intorno al 68-70%.Il divario tra le regioni del Meridione e l’Unione Europea risulta ancora più marcato. Infatti, analizzando i dati del 2023 disaggregati per sesso, emerge un quadro particolarmente preoccupante: in Campania, il gap di genere nel tasso di occupazione raggiunge circa 27 punti percentuali, un valore drammaticamente superiore rispetto a quello registrato nell’Unione Europea (9,4 punti percentuali) e nel Nord Italia (14 punti percentuali).
Il mercato del lavoro in Campania: indipendenti, liberi professionisti e divario di genere
Nell’ultimo anno in Campania sono cresciute le forze lavoro, in linea con quanto osservato a livello italiano e di ripartizione. Aumentano gli occupati, sia dipendenti sia, soprattutto, indipendenti, per i quali cresce anche l’incidenza rispetto agli occupati. Tra questi, si assiste ad un importante incremento degli imprenditori e dei liberi professionisti, che in Campania nel 2023 sono 112 mila e rappresentano il 28% degli indipendenti. Tuttavia, resta critico il gap di genere: le donne rappresentano solo il 30% dei liberi professionisti. Il divario di genere risulta più accentuato tra i professionisti over 35. Infatti, nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni, la percentuale di donne che esercita la libera professione raggiunge il 47,1%, avvicinandosi alla parità di genere.
Le principali aree economiche
L’analisi dei dati Istat ha, inoltre, identificato le principali aree economiche in cui operano i liberi professionisti campani. Al primo posto spicca il settore legale, seguito dai servizi alle imprese: in questi due settori opera quasi il 40% dei professionisti della regione. Questi ambiti continuano a rappresentare settori chiave per la crescita della categoria, grazie alla domanda crescente di consulenze specialistiche e di supporto professionale per aziende e cittadini. Considerando invece la macroarea delle attività professionali, scientifiche e tecniche, la quota di professionisti si attesta al 53%.
L’innalzamento dell’età media nei settori professionali
Un altro fenomeno significativo emerso è l’innalzamento dell’età media dei liberi professionisti per ambo i sessi, seppur con dinamiche differenti. La presenza degli over 55 è aumentata in modo significativo nell’ultimo decennio. Nel 2013 rappresentavano il 21% del totale, con una netta prevalenza maschile (62% uomini e 38% donne). Nel 2023, la quota è cresciuta, raggiungendo il 37% (70% uomini e l’30% donne).
Inoltre, l’innalzamento dell’età media dei professionisti è evidente nella maggior parte dei settori economici, soprattutto tra i legali e coloro che operano nelle attività dei servizi alle imprese, per i quali tra il 2018 e il 2023 l’età media aumenta di quasi cinque anni.