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8 Gennaio 2025
Mercato del lavoro a novembre: calano occupati e disoccupati, aumentano gli inattivi
Secondo i dati provvisori rilasciati dall’Istat, a novembre 2024 le forze lavoro in Italia superano i 25,5 milioni, con circa 24 milioni di occupati e quasi 1,5 milioni di disoccupati, ossia persone in cerca di lavoro. Gli inattivi, invece, ammontano a poco meno di 12,6 milioni.
Rispetto al mese precedente si registra un calo sia degli occupati (-0,1%; -13,2 mila unità) sia, soprattutto, dei disoccupati (-1,6%; -23,6 mila unità). In particolare, la diminuzione degli occupati riguarda prevalentemente i dipendenti (-11,2 mila unità) ma coinvolge, in misura minore, anche gli indipendenti (-2 mila unità). Il numero di inattivi subisce invece un incremento dello 0,2% (+23,2 mila unità).
Anche rispetto ai dati di novembre 2023 si osserva un calo delle forze lavoro, che riguarda però solo i disoccupati (-23,9%; -458,5 mila unità); gli occupati, al contrario, risultano in crescita (+1,4%; +327,8 mila unità). Si conferma l’aumento degli inattivi (+2,6%; +323,3 mila unità).
Il tasso di occupazione nell’ultimo mese resta stabile al 62,4%, anche se per gli uomini diminuisce di 0,2 punti percentuali – arrivando al 71,0% – e per le donne aumenta di 0,1 punti percentuali – toccando il 53,7%. Rispetto a novembre 2023 si rileva invece un aumento del tasso di occupazione comune ad entrambi i sessi.
A novembre 2024 il livello di disoccupazione è pari al 5,7% (5,4% per gli uomini e 6,1% per le donne) e risulta in calo sia rispetto al mese precedente (-0,1 punti percentuali) sia rispetto a novembre 2023 (-1,8 punti percentuali). Tale diminuzione è determinata principalmente dalla flessione del tasso femminile.
Per quel che concerne il tasso di inattività, gli ultimi dati lo stimano al 33,7% (24,8% per gli uomini e 42,7% per le donne), risultando in aumento sia rispetto a ottobre 2024 (+0,1 punti percentuali) sia rispetto a novembre 2023 (+0,7 punti percentuali).
I livelli occupazionali, come già visto complessivamente stabili rispetto al mese precedente, sottendono una diminuzione per la popolazione sotto i 35 anni e un aumento per le fasce d’età più mature. Il tasso di occupazione più elevato si rileva tra coloro di età compresa fra i 35 ed i 49 anni ed è pari al 77,3%. Anche rispetto a novembre 2023 si registrano i medesimi trend.
Da un anno a questa parte la disoccupazione è diminuita in tutte le fasce d’età, in particolare tra gli under 35. Resta comunque elevato il livello di disoccupazione giovanile (19,2%), in crescita di 1,4 punti percentuali rispetto a ottobre 2024. Anche tra i 50-64enni nell’ultimo mese si assiste ad un aumento della disoccupazione (+0,3 punti percentuali).
Tra ottobre e novembre 2024 il tasso di inattività aumenta per i più giovani, mentre segna un calo per gli over 35; l’aumento più netto si registra per i 25-34enni (+1,2 punti percentuali). Rispetto a novembre 2023 si registrano incrementi più marcati e riguardano tutte le fasce d’età ad eccezione della fascia “50-64 anni”, dove si rileva un calo del tasso di inattività di 1,2 punti percentuali.
In sintesi, i dati più recenti sul mercato del lavoro italiano evidenziano un quadro ancora migliorabile. Sebbene, rispetto a ottobre 2024, la diminuzione degli occupati sia lieve e quella dei disoccupati significativa, preoccupa l’aumento degli inattivi. Più nello specifico, un calo dei disoccupati, non accompagnato da un aumento degli occupati, può significare che persone precedentemente in cerca di occupazione, anziché cessare di essere disoccupate per aver trovato un lavoro, non rientrino più nella categoria perché interrompono la ricerca di un impiego, diventando dunque inattive. Di fatti, in termini di valori assoluti, la diminuzione della popolazione disoccupata dell’ultimo mese risulta quasi speculare all’aumento di quella inattiva.
L’analisi dei dati per genere evidenzia come gli uomini presentino complessivamente una situazione occupazionale migliore delle donne, ma con un peggioramento rispetto al mese precedente, mentre queste ultime fanno registrare un miglioramento del proprio status.
Per quanto riguarda le fasce di età, le criticità maggiori si riscontrano tra i più giovani, che presentano tassi di disoccupazione e inattività molto più elevati rispetto alla media della popolazione, con valori che risultano generalmente in peggioramento rispetto al mese precedente.