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23 Dicembre 2024
Dipendenti nei settori professionali: i primi nove mesi in cifre
I recenti dati Inps dell’Osservatorio del mercato del lavoro permettono di analizzare l’andamento della domanda di lavoro dipendente nei settori libero-professionali in Italia nei primi nove mesi di ogni anno tra il 2019 e il 2024.
Dopo un drastico calo nel 2020, anno segnato dalla pandemia, i saldi occupazionali complessivi sono tornati a crescere significativamente, raggiungendo un picco di 85.237 nel 2023, prima di una leggera contrazione nel 2024 (78.128). Questo riflette una dinamica di complessiva crescita, ottenuta da un maggior numero di assunzioni rispetto al periodo pre-pandemico, seguita da un numero di cessazioni in diminuzione ma non ancora ai livelli del 2019.
È importante sottolineare che il calo durante la pandemia è stato mitigato dalle misure adottate dal governo, che hanno di fatto impedito molti licenziamenti. Di conseguenza, il saldo occupazionale è rimasto sempre positivo, sebbene di intensità minore rispetto agli anni precedenti.
I contratti a tempo indeterminato mostrano un trend altalenante: dopo un crollo significativo nel 2020, le assunzioni e le trasformazioni a tempo indeterminato sono aumentate intensamente nel 2022, per poi stabilizzarsi negli anni successivi. Infatti, nel 2024 si osserva un saldo occupazionale di circa 41 mila unità, valore superiore rispetto al 2022, ma inferiore al 2023, mostrando quindi una stabilizzazione delle posizione lavorative.
L’apprendistato rimane un segmento marginale, con saldi occupazionali che oscillano tra i 1.000 e i 5.000 nel periodo considerato. Tuttavia, rimane interessante osservare come negli ultimi sei anni i contratti di apprendistato vedono una crescita importante delle trasformazioni a tempo indeterminato. Il tempo determinato rappresenta una componente essenziale del mercato del lavoro libero-professionale, contribuendo in modo sostanziale al saldo complessivo, nonostante le fluttuazioni nelle assunzioni e nelle cessazioni. Infatti, tra gennaio e settembre 2024, le trasformazioni dei contratti a termine a indeterminato sono circa 70 mila.
Il 2024 sembra confermare una tendenza verso una stabilizzazione del mercato del lavoro, con segnali di rallentamento rispetto al 2022-2023. Questo suggerisce che, nonostante la ripresa mostrata durante il post-pandemia, il settore deve ancora affrontare sfide legate alla qualità e alla durata dei contratti.