3 Gennaio 2025

Aumenta l’incidenza dei lavoratori stranieri. Tra i professionisti, nonostante l’aumento, la presenza straniera resta contenuta

I dati riportati di seguito completano e arricchiscono le informazioni presentate nell’articolo Crescita dei lavoratori stranieri in Italia e lenta espansione tra i professionisti”, alla luce di dati Inps pubblicati successivamente all’uscita dell’articolo stesso.  

Dal 2014 al 2023 l’incidenza dei lavoratori stranieri in Italia passa dal 12,3% al 14,3%. Più nello specifico, aumenta particolarmente l’incidenza dei lavoratori provenienti da paesi extracomunitari (dal 7,9% al 10,8%), mentre cala il “peso” dei lavoratori appartenenti ai paesi europei. Fra questi ultimi si possono distinguere due gruppi: Paesi Ue15* e Altri Paesi Ue**; il calo dell’incidenza dei lavoratori provenienti da paesi che fanno parte dell’Unione europea è attribuibile principalmente alla seconda categoria citata.

Per quel che concerne il mondo dei professionisti iscritti alla Gestione Separata Inps, anche in questo caso si evidenzia un aumento della presenza straniera – dal 4,9% al 7,0% – trainato prevalentemente dalla componente extracomunitaria, che passa dal 2,2% al 4,5%.Tra i professionisti appartenenti ai paesi Ue si registra un calo dell’incidenza di chi proviene dei Paesi Ue15 e un lieve aumento di chi proviene dagli Alti Paesi Ue. 


*Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito (fino al 2020), Spagna, Svezia (trattandosi di lavoratori stranieri ovviamente dalla classificazione dei comunitari dell’UE a 15 mancano tutti i soggetti nati in Italia)

**Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria.

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