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18 Aprile 2025
Italiani all’estero: esodi e rientri nel 2024
Nel 2024 gli italiani che si sono trasferiti all’estero ammontano a circa 156 mila. La Germania è il paese che accoglie il maggior numero di expat provenienti dal nostro paese (circa 20 mila; 12,8%), seguita da Spagna (quasi 19 mila; 12,1%), Regno Unito (più di 18 mila; 11,9%), Svizzera (più di 15 mila; 9,8%), Francia (più di 12 mila; 8,0%) e Brasile (circa 11 mila; 6,9%).
Per quel che riguarda i rimpatri, i connazionali che dall’estero sono rientrati in Italia sono quasi 53 mila. Di questi circa ottomila provengono dalla Germania (15,4%), seimila dal Regno Unito (11,5%), più di quattromila dalla Svizzera (8,5%) e circa tremila sia dalla Francia (6,3%) sia dal Brasile (6,1%).
In tutti i Paesi analizzati, gli italiani che si trasferiscono all’estero sono molti di più rispetto a quelli che fanno ritorno in patria. Questo squilibrio comporta un saldo migratorio negativo con l’estero. Più nel dettaglio, il paese in cui la differenza fra espatri e rimpatri è maggiore risulta essere la Spagna (-16.491), seguita da Regno Unito (-12.443), Germania (-11.796) e Svizzera (-10.761).
I valori dei saldi sono naturalmente influenzati dai differenti volumi dei flussi migratori, dunque il confronto fra i paesi risulta più corretto se effettuato in termini relativi, rapportando dunque il numero di rimpatri a quello di espatri. La Spagna resta il paese da cui si torna di meno: i rimpatri sono solo il 13% degli espatri. Nei restanti paesi il rapporto è decisamente più alto: 33% nel Regno Unito, 41% in Germania e 29% in Svizzera, solo per citarne alcuni.
Da un lato è interessante osservare le destinazioni e i luoghi di rientro dei cittadini italiani emigrati all’estero; dall’altro, è altrettanto rilevante comprendere le aree di partenza e le località di ritorno sul suolo italiano.
La Lombardia è la regione con il numero più elevato di cittadini italiani che scelgono di trasferirsi all’estero, con circa 30 mila partenze (19,5%). Seguono, seppur a distanza, il Veneto (16 mila; 10,1%), la Sicilia (14 mila; 9,0%), il Piemonte (11 mila; 7,2%) e la Campania (11 mila; 7,1%).
Per quanto concerne i rimpatri, anche in questo caso ai primi posti ritroviamo la Lombardia (novemila; 17,4%), la Sicilia (cinquemila; 10,0%) e il Piemonte (più di 4.500; 8,8%). Anche il Lazio registra una quota significativa di rientri, con circa 4.500 persone (8,7%), seguito dal Veneto (quattromila; 8,0%), dall’Emilia-Romagna (oltre tremila; 6,4%) e dalla Campania (tremila; 6,0%).
Anche in questo caso, per condurre un confronto più equilibrato tra le regioni italiane, è opportuno considerare il rapporto tra rientri ed espatri. La regione in cui tale rapporto risulta essere il più basso è il Veneto (26,6%), seguito, a breve distanza, da Campania (28,3%) e Calabria (28,4%). In tali regioni, dunque, gli individui che si trasferiscono all’estero hanno una bassa propensione a tornare nel proprio territorio. Viceversa, le regioni in cui il rapporto rimpatri/espatri è più elevato − dunque in cui è maggiore la quota di expat che rientra nel proprio territorio − sono la Liguria (46,3%), il Friuli-Venezia Giulia (44,7%), il Lazio (42,8%) e il Piemonte (41,2%). È bene sottolineare, tuttavia, come non necessariamente gli italiani che emigrano da una regione facciano poi ritorno nella stessa, dunque il rapporto rimpatri/espatri a livello regionale rappresenta solo un’approssimazione delle traiettorie migratorie effettive degli italiani.