25 Novembre 2024

L’accesso al lavoro: il ruolo del titolo di studio per donne e uomini

Il ruolo della formazione nell’occupazione per genere



I tassi di occupazione mostrano notevoli differenze tra le varie regioni italiane. In generale, per ogni livello di istruzione, i tassi sono particolarmente bassi nel Mezzogiorno e aumentano progressivamente man mano che ci si sposta verso il Centro e il Nord del paese. Un dato comune a tutte le regioni d’Italia è la disparità nei tassi di occupazione tra uomini e donne a parità di livello di istruzione, con i primi che mostrano sempre tassi più elevati e le seconde che registrano valori significativamente inferiori. Nonostante la quota di occupate sia sempre più bassa della controparte maschile, il titolo di studio risulta comunque importante ai fini di un miglioramento del bilanciamento di genere. Le differenze di genere che si osservano fra la popolazione con basso livello d’istruzione sono infatti visibilmente più elevate di quelle registrate nella popolazione altamente istruita. In generale, nel Centro e nel Nord il divario di genere risulta più contenuto, mentre nel Mezzogiorno appare più marcato.

Tipicamente, il tasso di occupazione aumenta all’aumentare del livello d’istruzione, questo fenomeno, infatti, si osserva sia per gli uomini sia per le donne in tutto il territorio italiano. Per le donne, molto più che per gli uomini, avere un titolo di studio elevato risulta di fondamentale importanza ai fini dell’impiego. Infatti, soffermandosi sulle differenze interne allo stesso sesso, i gap dei tassi di occupazione della popolazione altamente istruita e di quella con bassa istruzione sono notevolmente più elevati per le donne che per gli uomini. In Italia, il tasso di occupazione maschile passa dal 57,3% per la popolazione con basso livello d’istruzione all’85,6% per coloro che possiedono un’istruzione terziaria, con un aumento di 28,3 punti percentuali, mentre il tasso di occupazione femminile passa dal 30,3% al 78,8%, con un incremento di 48,5 punti percentuali. Sia per la popolazione maschile sia per quella femminile Lazio, Sicilia e Campania sono fra le regioni in cui il salto occupazionale è più alto, mentre in Valle d’Aosta e nella Provincia autonoma di Bolzano le differenze risultano le più contenute.

I dati evidenziano in modo chiaro le disuguaglianze di genere che caratterizzano il mercato del lavoro in Italia, influenzate sia dal livello di istruzione sia dalla posizione geografica. Un titolo di studio superiore migliora il tasso di occupazione e per le donne l’effetto è particolarmente rilevante. Tuttavia, nonostante l’importanza dell’istruzione per le opportunità lavorative, il divario di genere rimane persistente, soprattutto al Sud, dove le differenze occupazionali tra uomini e donne sono più accentuate. In sintesi, mentre l’istruzione rappresenta un fattore chiave per l’inclusione nel mercato del lavoro, per raggiungere una vera parità di opportunità è necessario affrontare le disuguaglianze di genere e le disparità territoriali con politiche mirate e strutturali.